Intervista a Glifo Edizioni

Tra le tante onde dell’editoria italiana, dal 2013 esiste una piccola casa editrice indipendente sorretta da quattro giovani mani, quelle di Sarah Di Benedetto e Luca Lo Coco. Due coraggiosi imprenditori della Trinacria, pronti a partire dalla loro Palermo per conquistare un mercato non certo facile. La (relativamente) nuova realtà, fortemente voluta da due ragazzi, partendo dal mondo della saggistica, è giunta al mondo dei Glifini, una collana dedicata ai più piccoli. Infatti, da qualche tempo, gli scaffali di Glifo si sono arricchiti di ricercati albi illustrati, in cui, tra i sogni di un pinguino e un pianeta da salvare, troverete Vera la mongolfiera, animali alla ricerca di strampalate avventure…ma soprattutto Ida e la balena volante, di certo una delle migliori opere del 2020.

Per approfondire meglio la conoscenza con Glifo Edizioni abbiamo incontrato Luca Lo Coco, in modo da farci raccontare qualcosa di più sulla loro realtà produttiva.

Se dopo la lettura dell’intervista voleste curiosare nel mondo della casa editrice, date uno sguardo al loro catalogo, troverete di certo qualcosa da aggiungere al carrello.


Avete dato vita ad una casa editrice di qualità. Da cosa nasce il nome Glifo edizioni?

Avevamo deciso cosa far della nostra vita: aprire una casa editrice. Però, dopo alcune settimana eravamo ancora alla ricerca di un nome che ci potesse convincere. Cercavamo qualcosa di sintetico e significativo che avesse attinenza con l’editoria e con la carta.

Sette anni fa stavo  lavorando come grafico e, impaginando, notai la voce glifo.

Lo considerammo sin da subito un nome adeguato da dare alla nostra nuova realtà: era breve, facilmente riconoscibile, in lingua inglese suonava similmente all’italiano ed era un concetto strettamente legato all’editoria.

Inoltre, facendo qualche ricerca, ci accorgemmo che Glifo appariva una scelta perfetta. La nostra idea di unire antico e moderno era soddisfatta dal fatto che la parola scelta avesse una derivazione dal greco antico, ma ancora oggi è usata nell’editoria contemporanea.

Cosa vi ha spinto a creare una casa editrice? Avete deciso di rimanere a Palermo. Scelta di cuore o scelta logistica?

I motivi che ci hanno spinto a creare Glifo Edizioni sono molti, prima di tutto la passione.

Molti amici stavano lasciato la Sicilia per decidere cosa fare da grandi, ma noi dovevamo ancora sceglie il futuro della nostra vita. Con coraggio abbiamo deciso di affrontare i rischi del rimanere.

Sia io che Sarah lavoravamo già nell’editoria, io come grafico, Sarah come redattrice, quindi, arrivare dove siamo ora è stato per davvero un successo. Siamo riusciti a dare spessore alle nostre idee, per di più rimanendo a Palermo per dare concretezza a ciò che ci piaceva.

Rimanere nella nostra città è stato, comunque, una scelta dettata dal cuore.

Se foste a Roma o a Milano cambierebbe qualcosa?

La scelta di rimane è non stata, di certo, una decisione dettata dalla logistica, sarebbe stato  folle crederlo. Di certo, altrove avremo avuto più vantaggi, più visibilità e probabilmente saremmo cresciuti più velocemente, ma forse non avremmo trovato i giusti stimoli che sappiamo avere qui a Palermo.

Come Scegliete i libri da pubblicare sul vostro catalogo?

Glifo è nata guardando a due settori diversi, quello strettamente legato alla saggistica, orientata a tematiche quali legalità e lotta alla mafia, e quello collegato alla creatività, posta al servizio della letteratura per l’infanzia. In merito a quest’ultimo abbiamo pubblicato sempre storie narrate attraverso le parole, (nessun silent book sino ad ora) e, grazie alla nostra preparazione artistica, siamo stati in grado di scegliere i prodotti da pubblicare, dando una particolare attenzione all’estetica.

Ma attenzione, il ché non significa che collaboriamo solo con autori affermati. Infatti è già accaduto che fiere del settore come Children’s Book Fair di Bologna ci abbia dato idee per nuove opere.

Inoltre, non siamo soliti guardare alle regole del mercato, siamo cauti nelle pubblicazioni. Solitamente il nostro catalogo prevede una decina di  libri all’anno, anche perché i libri non sono news, ma sono opere, e tutto deve essere pensato con calma e attenzione.

Quante sono le proposte di pubblicazione che ricevete mediamente in un anno e quali sono i criteri su cui gli autori in cerca di pubblicazione dovrebbero concentrarsi per conquistarvi?

Riceviamo tantissime proposte, ma la maggior parte non vanno a buon fine. Spesso ci rivolgiamo noi ad illustratori che conosciamo ed apprezziamo. Anche se i nostri libri sono nati nei modi più disparati (intuizioni, instagram, vecchie conoscenze)… spesso siamo noi a muoverci per finalizzare un’idea già valutata.

E se qualcuno dicesse “Perché no! Apro anch’io una piccola casa editrice”. Quali sono i consigli che sentireste di dar loro? Quali sono state le difficoltà che avete dovuto affrontare?

Gli direi che ci vuole pazienza e perseveranza. Tutto è fattibile, ma attenzione, non è un lavoro in cui i risultati si ottengono subito. I primi anni sono di investimento e passione pura. Solo con il tempo si diventata  imprenditoria. All’inizio l’importante e capire come muoversi, cosa pubblicare e come farlo e non sempre è facile.

Come nasce l’idea di utilizzare materiale di stampa ecologici?

Solitamente i cartonati per gli albo sono realizzati con classiche plastificazioni; noi, a seguito di una ricerca sui materiali, abbiamo cercato di  eliminare il materiale plastico ottenendo una rilegatura salda e piacevolmente estetica. Per noi il libro è un oggetto che deve dare un reale impatto al lettore, anche da un punto di vista  tattile e visivo.

Inoltre, da tempo, cerchiamo, per quanto possibile, di  usare carta riciclata, l’attenzione per l’ambiente ha per noi un’importante rilevanza.


Come si pone Glifo Edizioni di fronte al fagocitante mondo del web? Quali sono le tecniche di marketing che stato adottando?

In merito alla produzione digitale siamo rimasti un poco indietro, in quanto abbiamo dato priorità al libro inteso come oggetto. Ovviamente, però, utilizziamo il digitale per esplorare il mercato. Per noi internet significa marketing, su Facebook e in modo particolare su Instagram, un social in cui le immagini hanno una chiara prevalenza.


Dopo 7 anni di attività, guardandovi indietro, tutto è andato come avreste voluto?

Rifaremmo tutto. Anche se ci siamo accorti di alcuni errori…abbiamo imparato sulla nostra pelle. Quindi: nessun rimorso.

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